martedì 13 dicembre 2016

Benvenuti nel nostro Blog!

Il progetto vuole illustrare un percorso realizzato attraverso le fonti storiche,archeologiche e iconografiche della Rieti romana per rendere accessibile, su larga scala, i dati inseriti. 
Il nostro gruppo di lavoro è formato da otto studentesse dell'Università di Macerata, le quali si sono proposte di riportare alla luce le bellezze storiche di Rieti; in questo modo si è data la la possibilità di avere una conoscenza approfondita delle ricchezze del territorio, recentemente colpito dal sisma del 30 ottobre 2016. In seguito a questo evento il docente del laboratorio di Basi di Dati per lo Studio e la Ricerca ci ha affidato il compito di dare vita a questa ricerca. 


 Il blog è curato da: Giulia Appignanesi, Caterina Bigelli, Arianna Bistoni, Lucrezia Coppa, Alice Colantoni, Benedetta Dui, Noemi Fioralisi, Gloria Guenci, Chiara Ottaviani. 

Le mura di Rieti


 
 Le prime mura a difesa del centro vennero edificate in età repubblicana, a seguito della conquista romana avvenuta nel 290 secolo a.C per mano del console Manio Curio Dentato.

Questa cinta muraria, racchiudeva solo la parte più elevata della rocca.


Facciata dell'Hotel Miramonti, Rieti.


 Oggi rimangono solo tracce, individuabili nelle costruzioni di epoche successive che vi hanno fondato i basamenti o ne hanno riutilizzato i materiali: ne sono esempi i blocchi in travertino sulla facciata e all'interno dell'Hotel Miramonti.









Lucrezia Coppa, Chiara Ottaviani

Il Ponte Romano

Il Ponte Romano è un sito archeologico di età Romana. 
Era parte dell'antica Via Salaria, l'arteria grazie alla quale i Sabini si approvvigionavano di sale dal mare Adriatico e si collegavano con Roma.
Fu restaurato nel I secolo d.C. come testimonia un'iscrizione datata 42 d.C. e attribuita all'imperatore Claudio.
Il ponte romano è stato in seguito demolito negli anni trenta. I suoi resti sono situati nel fiume Velino, il quale attraversa il cuore della città, ed affiorano parzialmente a seconda del livello delle acque. 
Accanto al ponte antico sorge il ponte moderno, che serve da collegamento per il centro cittadino.


 
Immagine dei resti del ponte 


 Alice Colantoni, Noemi Fioralisi

La Via Salaria


La Via Salaria è una delle vie consolari costruite dagli antichi romani: va da Roma a Porto d'Ascoli sul mare Adriatico. Il suo nome deriva dall'utilizzo che se ne faceva: il trasporto del sale, una risorsa fondamentale per l'alimentazione e la conservazione dei cibi. 
Quando i Romani soggiogarono i sabini, prolungarono la salaria fino a Roma, collegando così il Tirreno e l'Adriatico. La Salaria diventò a tutti gli effetti una strada romana, regolamentata dalle leggi romane, diventando la strada più importante dell'Impero. 



Raggiungeva la città sabina di Rieti, dove attraversava il fiume Velino con il Ponte Romano di Rieti, raggiungendo il foro sul quale si apriva la Porta Romana. La via usciva da Reate costeggiando il fiume Velino, raggiungendo l'alta Civitas Ducalis, l'attuale Cittaducale, e successivamente Vicus Reatinus, nella Piana di San Vittorino.  Una pietra miliare della Via Salaria è visibile nella cripta della Cattedrale di Rieti, dove è stata riutilizzata come colonna.



La Via Salaria fu anche un importante punto strategico:

Nella seconda guerra Gallica, la Salaria venne utilizzata come vero e proprio accampamento dai  Galli, che riuscirono così a penetrare il territorio romano con forze ingenti.


Portale per maggiori informazioni
 

Alice Colantoni, Arianna Bistoni
 
                                                                                             

Vespasiano, imperatore reatino


Tito Flavio Vespasiano fu un imperatore romano che nacque in Sabina presso l'antico Vicus Phalacrinae, corrispondente all'odierna cittadina di Cittareale (nell'attuale provincia di Rieti) da Tito Flavio Sabino, appartenente ad una famiglia dell'ordine equestre di Reate.
Tito Flavio Vespasiano importante imperatore, fondatore della dinastia flavia, governò fra il 69 e il 79 d.C. col nome di Cesare Vespasiano Augusto. 
Tra le tante opere pubbliche a lui riconosciute, ricordiamo l'Anfiteatro, simbolo ancora oggi dell'antica Roma, il Colosseo.
Morì nella sua villa a Cotilia il 23 Giugno del 79.







Il Museo Civico di Cittareale è stato inaugurato nel 2009 e contiene al suo interno i reperti archeologici ritrovati a partire dal 2005 che hanno portato alla scoperta di un grande complesso repubblicano del 100 circa a.C., di un vicus, di una necropoli del V-VII secolo d.C. e di una grande villa, forse proprio quella dove nacque l'imperatore Vespasiano.





Le Terme di Cotilia note anche come Aquae Cutiliae o Villa di Vespasiano è un sito archeologico situato nella Piana di San Vittorio in provincia di Rieti. I resti delle antiche terme di Cotilia si trovano nei pressi dei moderni edifici termali. La struttura, ben conservata, si estende per quattrocento metri di lunghezza ed è sviluppata su quattro terrazzamenti.
 Si narra che i grandi imperatori Romani, amanti del luogo e della sua acqua, proprio in queste terme passarono al mondo di Ade.
La villa stessa fu utilizzata dagli imperatori Vespasiano e Tito come luogo di villeggiatura durante gli ultimi anni della loro vita.

Sito web delle Terme di Cotilia 

Alice Colantoni, Noemi Fioralisi, Lucrezia Coppa, Caterina Bigelli


Marco Terenzio Varrone

moneta raffigurante Varrone
Nacque a Rieti (o in alta Sabina) nel 116 ed è stato un letteratoscrittore e militare romano  E' il più grande erudito della latinità, insuperato. Si assunse il compito di raccogliere e tramandare tutto il patrimonio culturale del mondo romano. Scrisse una grande quantità di opere, di cui ci sono pervenuti frammenti ed un solo trattato. 
Tra queste un’autobiografia: De vita sua. 

Egli definì la data tradizionale per la fondazione di Roma (21 aprile 753 a.C., il Natale di Roma). In effetti, i Romani datavano gli eventi della città dall'inizio del regno del re in carica e poi, durante il periodo repubblicano, dal nome dei consoli, che duravano in carica solo un anno. Varrone doveva avere a disposizione una lista di consoli contenente qualche errore e chiamò l'anno in cui si insediarono i primi consoli (Bruto e Collatino) "245 ab Urbe condita" (CCXLV a.U.c.), accettando l'intervallo di 244 anni indicato da Dionigi di Alicarnasso per il totale degli anni in cui Roma fu governata dai leggendari sette re. La correttezza del calcolo di Varrone non è mai stata provata in modo scientifico (e d'altra parte probabilmente Roma non ha una "vera" data di nascita) ma viene ancora universalmente usata.




A Marco Ternzio Varrone, è dedicato anche un monumento, opera dello scultore reatino Dino Morsani, il quale si trova nei giardini di Piazza Oberdan a Rieti. 




Chiara Ottaviani, Giulia Appignanesi